LA FILANDA di GRUMO

 

 

Nel secolo scorso Grumo era famosa per la sua filanda, un edificio sulla provinciale, lungo e buio. Quasi tutte le ragazze di Lierna vi lavoravano, infatti il lavoro nelle filande era svolto principalmente da giovani donne e bambine che si chiamavano filerine, filandere o filerande.. Il lavoro nella filanda era in genere faticoso e difficile ma soprattutto veniva svolto in un ambiente malsano, per i vapori delle vasche, le mani tenute nell’acqua calda (80 gradi), la polvere sempre presente. I compiti che le dipendenti svolgevano erano molti e certi pericolosi:

 

• divisione dei bozzoli secondo la qualità;

• eliminazione della peluria che circonda il bozzolo;

• preparazione dei rocchetti di seta ;

• accoppiamento di due o più capi,

• torsione dei fili;

• lavaggio della seta

 

Le donne indossavano abiti fatti in casa (quelli che avevano a disposizione) e un grembiule. La paga era bassissima ( pochi centesimi di lire al giorno);

il tempo di lavoro era altissimo( 12/14 ore al giorno). In estate entravano alle 6.00 e uscivano alle 19.00, in inverno entravano alle 7.00 e uscivano alle 18.00.Le filande erano edifici dove ci si dedica alla lavorazione dei bozzoli dei bachi da seta. Erano grandi edifici , solitamente a più piani e con grandi finestre per garantire maggiore illuminazione interna. Erano costruiti vicino a corsi d’ acqua utilizzata per produrre forza motrice e per riempire le vasche

di trattura. Le prime filande erano a fuoco diretto cioè l’acqua nelle vasche era riscaldata direttamente con il fuoco della legna. Poi le filande diventarono a vapore con un maggior controllo della temperatura e di conseguenza una miglior qualità del prodotto.